L’allegato IV del D.Lgs. 81/2008, parlando di ‘aerazione dei luoghi di lavoro chiusi’, specifica che gli impianti aeraulici «devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela e salute dei lavoratori. Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all’inquinamento dell’aria respirata deve essere eliminato rapidamente». Obblighi di cui è responsabile il Datore di Lavoro che, come viene specificato nell’art. 64 dello stesso decreto, deve provvedere affinché l’impianto venga effettivamente sottoposto a una regolare manutenzione e pulitura.
PIANO DI MANUTENZIONE
A fronte di questi obblighi di legge, è necessario formulare preliminarmente uno specifico piano di manutenzione (rif: Linee Guida 2006).
Sulla base di quanto previsto da tale piano, occorre mettere in atto una prima fase, nella quale l’impianto viene sottoposto a tutta una serie di controlli tecnico-igienici, mirata ad ottenere informazioni utili sulla condizione dell’impianto stesso.
Sono previsti:
- videoispezioni delle condotte
- campionamenti di polveri (Linee Guida 2006) per determinarne quantità e cariche microbiologiche (tra cui la presenza del batterio del genere Legionella spp (Linee Guida 2000) verifica molto importante nel particolare contesto delle piscine)
- misurazioni tecniche dei vari parametri di funzionamento (Accordo Stato-Regioni 2013).
Nello specifico, secondo l’Accordo Stato-Regioni del 2003, si deve controllare che nella zona delle attività natatorie e di balneazione, la temperatura dell’aria non sia inferiore alla temperatura dell’acqua in vasca. L’umidità relativa dell’aria non deve superare in nessun caso il valore limite del 70%.
La velocità dell’aria in corrispondenza delle zone utilizzate dai frequentatori non deve risultare superiore a 0,10 m/s e deve essere garantito un ricambio di aria esterna di almeno 20 m3/h per metro quadrato di vasca. Nelle altre zone destinate ai frequentatori (spogliatoi, servizi igienici, pronto soccorso) il ricambio dell’aria deve risultare non inferiore a 4 volumi/h, la temperatura dell’aria deve risultare non inferiore a 20°C.
Al fine di permettere tutti i controlli necessari, l’impianto deve essere provvisto di tutta una serie di botole di accesso, che vanno posizionate in punti strategici dell’impianto (Linee Guida 2001 e UNI EN 12097). Questi controlli, se eseguiti ad intervalli regolari, consentono di monitorare nel tempo le condizioni dell’impianto.
BONIFICA
Sulla base degli esiti del monitoraggio, è possibile stabilire uno specifico intervento di manutenzione, che può prevedere la bonifica (comprendente pulizia meccanica e sanificazione) dell’unità di trattamento aria e delle condotte, la pulizia di tutti i dispositivi terminali quali diffusori, bocchette e griglie, la pulizia di serrande tagliafuoco e di taratura, la pulizia o sostituzione delle sezioni filtranti.
Tutti gli interventi a cui viene sottoposto l’impianto, dai controlli periodici alle manutenzioni, vanno poi documentati in un apposito registro d’intervento, che deve essere mantenuto aggiornato.