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Posts Tagged ‘IAQ’

Inquinamento indoor: 4,3 milioni di morti all’anno

inquinamento aria

É inutile nascondere la testa sotto la sabbia: secondo la direttrice generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ogni anno 4,3 milioni di decessi sono imputabili all’esposizione all’inquinamento indoor e 3,7 milioni all’inquinamento dell’aria esterna.

L’inquinamento atmosferico costituisce a livello mondiale il rischio più grave per la nostra salute.

A fronte di ciò, l’OMS durante l’Health Assembly appena conclusasi a Ginevra, sottolinea l’importanza del ruolo che hanno le autorità sanitarie nazionali per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inquinamento atmosferico: un’azione efficace contro di esso permetterebbe di salvare delle vite umane e ridurrebbe le spese sanitarie.

Gli stati membri dell’OMS sono stati caldamente invitati a sfruttare l’innovazione tecnologica per elaborare dei sistemi di controllo della qualità dell’aria e dei registri sanitari. Le linee guida sulla qualità dell’aria ci sono già, è ora di applicarle seriamente perchè l’impatto negativo sulla salute umana e sull’economia è altissimo.

Basti pensare che secondo la Europe Climate FundationNell’Unione Europea il costo in vite umane di una scarsa qualità dell’aria è più elevato di quello degli incidenti stradali, rendendola la prima causa ambientale di morte prematura in Ue“.

Particolarmente sensibili a questo argomento, noi di Aria SpA ci occupiamo da anni di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, attraverso la bonifica, la sanificazione e la manutenzione degli impianti aeraulici.

Contattaci per maggiori informazioni.

Riaperto l’aeroporto di Fiumicino ma.. c’è la diossina!

aeroporto fiumicino diossina

A Fiumicino c’è la diossina!”: questa la denuncia dei sindacati dopo l’incendio del Terminal 3. L’agenzia per la Protezione dell’Ambiente del Lazio, l’Arpa, ha effettuato dei rilevamenti che confermerebbero che lo scalo romano è stato riaperto troppo presto con danni importanti per la salute dei lavoratori dell’aeroporto.

A quanto pare, i rilievi “dopo-rogo” sono stati affidati a una società esterna che non ha riscontrato la presenza di elementi nocivi nell’aria.

I fatti però dicono il contrario: “oltre 200 dipendenti tornati a lavorare al Terminal 3 avevano accusato patologie a causa delle esalazioni ed erano finiti in pronto soccorso. […] Era stata la stessa Asl RmD a disporre nuovi accertamenti, dopo l’allarme dei lavoratori. E le verifiche, eseguite il 12 maggio dal’Arpa Lazio […] hanno rilevato la presenza di elementi tossici, come diossina, furani e Pcb in quantità rilevante” (Dal Messaggero nella cronaca di Roma).

Al momento sia il dirigente della Asl che di Aeroporti di Roma sono sotto indagine.

La richiesta dell’Unione sindacale è quella di tenere chiuso il Terminal 3 fino alla completa bonifica in quanto le sostanze rilevate nell’aria sarebbero altamente cancerogene. Immediata la replica di Adr che sostiene di non aver ricevuto alcuna segnalazione che confermi la presenza di diossina.

Chi avrà ragione?

Nel frattempo però, i magistrati hanno deciso di porre i sigilli non solo al molo riaperto il 18 maggio scorso ma anche alla sala operativa della polizia che opera all’aeroporto.

To be continued…

INAIL: indagine sulla qualità dell’aria nelle scuole

qualità aria scuola

“Sicurezza e benessere nelle scuole – Indagine sulla qualità dell’aria e sull’ergonomia” è il titolo dello studio realizzato dalla ConTARP e dalla CSA dell’INAIL su alcuni Istituti di scuola superiore secondaria del comune di Roma.

In particolare, sono stati focalizzati aspetti specifici di notevole rilevanza e influenza sulla qualità dell’aria (fattori di rischio biologico, chimico e microclimatico) e dell’ambiente (comfort microclimatico, acustico e degli arredi).

L’attività prevista dal progetto ha avuto due obiettivi principali: accrescere lo stato delle conoscenze sui rischi negli ambienti scolastici, informare e formare la popolazione scolastica (studenti, personale docente e amministrativo) sulle tematiche relative alla sicurezza.
Per fare ciò, lo studio è stato articolato in tre fasi:

  1. acquisizione di tutti i dati necessari al corretto inquadramento dell’Istituto Scolastico sul territorio, quali la posizione geografica, le caratteristiche fisiche delle strutture scolastiche (materiali da costruzione, impianti, ecc.), la collocazione e la tipologia di attività didattica svolta nei diversi ambienti;
  2. monitoraggio dei principali fattori di rischio/disagio (agenti biologici, agenti chimici, microclima, rumore, ergonomia degli arredi, radioattività naturale – radon), in ambienti “campione” appositamente selezionati;
  3. realizzazione di “report” sui monitoraggi effettuati, consegnati ai Dirigenti Scolastici, a cui sono seguiti alcuni incontri, nel corso dei quali sono stati illustrati gli aspetti teorici e pratici della valutazione dei rischi oggetto dell’indagine.

Nelle scuole l’esposizione ad agenti biologici è di tipo accidentale, dal momento che le attività svolte non comportano l’uso deliberato di tali agenti, quindi il rischio biologico nelle scuole è di natura prevalentemente infettiva (virus e batteri). L’affollamento dei locali, l’inadeguata ventilazione, l’insufficienza dei ricambi d’aria negli ambienti e il cattivo stato di manutenzione e di pulizia dell’edificio rappresentano condizioni critiche, che incrementano la possibilità di contatto con le potenziali sorgenti di rischio.

Per creare le condizioni di benessere climatico occorre tenere adeguatamente sotto controllo e regolare i parametri ambientali. In base al D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., allegato IV, le attività che si svolgono nei locali chiusi devono godere di un microclima adeguato per garantire il quale, se necessario, possono essere impiegati sistemi di condizionamento dell’aria, per la cui efficienza è inoltre necessario prevedere un programma di controllo e manutenzione periodico.

Noi di Aria SpA ci occupiamo da anni di manutenzione, bonifica e sanificazione degli impianti di climatizzazione. Perchè la salute non è un optional.

Come migliorare la qualità dell’aria in volo: l’invenzione di un 17enne canadese

raymond-wang

Raymond Wang si è aggiudicato il primo premio all’Intel International Science and Engineering Fair, le “Olimpiadi” della scienza e della tecnica con un progetto per migliorare la qualità dell’aria negli aerei.

Tra i 1700 studenti presenti, lo scienziato teenager ha impressionato tutti presentando il suo nuovo sistema di aspirazione dell’aria negli aeromobili che immette più aria fresca all’interno delle cabine e impedisce così il diffondersi dei germi e la trasmissione di malattie. Dopo aver scoperto che ad oggi poche compagnie aeree hanno sviluppato sistemi seri per migliorare la qualità dell’aria a bordo, Raymond si è interessato al problema e il risultato delle sue valutazioni è stato un sistema di ventilazione personalizzata per passeggero, riducendo fino a 55 volte le concentrazioni di inalazioni patogene.

Il costo? Circa 1.000 dollari per aereo e installabile in una notte.

Complimenti a Raymond Wang!

Climatizzazione: tre progetti UNI in inchiesta finale

uni norma tecnica climatizzazione

Tre progetti di norma UNI riguardanti la climatizzazione degli edifici, sono in fase di inchiesta finale fino al primo giugno 2015.

Di competenza del CTI – Comitato Termotecnico Italiano, i tre progetti riguardano:

  • E0205A037: “Impianti aeraulici per la climatizzazione – Classificazione, prescrizioni e requisiti prestazionali per la progettazione e la fornitura”;
  • E0201E811 e E0201E813: “Riscaldamento e raffrescamento degli edifici – Dati climatici – Parte 1 e Parte 3.

Nel primo progetto UNI si definiscono la classificazione degli impianti aeraulici di climatizzazione a servizio degli edifici, la classificazione dei livelli di qualità dell’aria perseguibili mediante gli impianti di climatizzazione, le caratteristiche dei sistemi e dei componenti aeraulici, la definizione delle procedure relative alla richiesta d’offerta, all’offerta e alla fornitura degli impianti. Unitamente alla UNI EN 13779:2008 e alla UNI EN 15251:2008, sostituisce la UNI 10339:1995. Al link è possibile prendere visione della proposta di norma ed inviare al gruppo di lavoro eventuali commenti e proposte di miglioramento

Gli altri due progetti hanno un titolo comune in quanto rappresentano due parti della stessa norma. Nella parte 1 si parla di dati climatici convenzionali (medie mensili e anni caratteristici) necessari per la progettazione e la verifica delle prestazioni energetiche e termo igrometriche degli edifici, inclusi gli impianti tecnici per la climatizzazione estiva e invernale. Al link per commenti e proposte di miglioramento. Nella seconda si specificano metodi di calcolo e valori di riferimento per la determinazione di indici sintetici da utilizzarsi per la descrizione del clima di una località e per la classificazione climatica del territorio.  Al link per proposte di miglioramento e modifica. Sostituisce la UNI 10349:1994 e l’UNI/TR 11328-1:2009.

I progetti sono liberamente consultabili sul sito web dell’UNI.