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Inquinamento indoor: 4,3 milioni di morti all’anno

inquinamento aria

É inutile nascondere la testa sotto la sabbia: secondo la direttrice generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ogni anno 4,3 milioni di decessi sono imputabili all’esposizione all’inquinamento indoor e 3,7 milioni all’inquinamento dell’aria esterna.

L’inquinamento atmosferico costituisce a livello mondiale il rischio più grave per la nostra salute.

A fronte di ciò, l’OMS durante l’Health Assembly appena conclusasi a Ginevra, sottolinea l’importanza del ruolo che hanno le autorità sanitarie nazionali per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inquinamento atmosferico: un’azione efficace contro di esso permetterebbe di salvare delle vite umane e ridurrebbe le spese sanitarie.

Gli stati membri dell’OMS sono stati caldamente invitati a sfruttare l’innovazione tecnologica per elaborare dei sistemi di controllo della qualità dell’aria e dei registri sanitari. Le linee guida sulla qualità dell’aria ci sono già, è ora di applicarle seriamente perchè l’impatto negativo sulla salute umana e sull’economia è altissimo.

Basti pensare che secondo la Europe Climate FundationNell’Unione Europea il costo in vite umane di una scarsa qualità dell’aria è più elevato di quello degli incidenti stradali, rendendola la prima causa ambientale di morte prematura in Ue“.

Particolarmente sensibili a questo argomento, noi di Aria SpA ci occupiamo da anni di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, attraverso la bonifica, la sanificazione e la manutenzione degli impianti aeraulici.

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INAIL: indagine sulla qualità dell’aria nelle scuole

qualità aria scuola

“Sicurezza e benessere nelle scuole – Indagine sulla qualità dell’aria e sull’ergonomia” è il titolo dello studio realizzato dalla ConTARP e dalla CSA dell’INAIL su alcuni Istituti di scuola superiore secondaria del comune di Roma.

In particolare, sono stati focalizzati aspetti specifici di notevole rilevanza e influenza sulla qualità dell’aria (fattori di rischio biologico, chimico e microclimatico) e dell’ambiente (comfort microclimatico, acustico e degli arredi).

L’attività prevista dal progetto ha avuto due obiettivi principali: accrescere lo stato delle conoscenze sui rischi negli ambienti scolastici, informare e formare la popolazione scolastica (studenti, personale docente e amministrativo) sulle tematiche relative alla sicurezza.
Per fare ciò, lo studio è stato articolato in tre fasi:

  1. acquisizione di tutti i dati necessari al corretto inquadramento dell’Istituto Scolastico sul territorio, quali la posizione geografica, le caratteristiche fisiche delle strutture scolastiche (materiali da costruzione, impianti, ecc.), la collocazione e la tipologia di attività didattica svolta nei diversi ambienti;
  2. monitoraggio dei principali fattori di rischio/disagio (agenti biologici, agenti chimici, microclima, rumore, ergonomia degli arredi, radioattività naturale – radon), in ambienti “campione” appositamente selezionati;
  3. realizzazione di “report” sui monitoraggi effettuati, consegnati ai Dirigenti Scolastici, a cui sono seguiti alcuni incontri, nel corso dei quali sono stati illustrati gli aspetti teorici e pratici della valutazione dei rischi oggetto dell’indagine.

Nelle scuole l’esposizione ad agenti biologici è di tipo accidentale, dal momento che le attività svolte non comportano l’uso deliberato di tali agenti, quindi il rischio biologico nelle scuole è di natura prevalentemente infettiva (virus e batteri). L’affollamento dei locali, l’inadeguata ventilazione, l’insufficienza dei ricambi d’aria negli ambienti e il cattivo stato di manutenzione e di pulizia dell’edificio rappresentano condizioni critiche, che incrementano la possibilità di contatto con le potenziali sorgenti di rischio.

Per creare le condizioni di benessere climatico occorre tenere adeguatamente sotto controllo e regolare i parametri ambientali. In base al D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., allegato IV, le attività che si svolgono nei locali chiusi devono godere di un microclima adeguato per garantire il quale, se necessario, possono essere impiegati sistemi di condizionamento dell’aria, per la cui efficienza è inoltre necessario prevedere un programma di controllo e manutenzione periodico.

Noi di Aria SpA ci occupiamo da anni di manutenzione, bonifica e sanificazione degli impianti di climatizzazione. Perchè la salute non è un optional.

Inquinamento atmosferico: un danno per la salute e l’economia mondiale

inquinamento atmosfericoL’inquinamento atmosferico costa all’Europa 1,6 trilione di dollari l’anno in malattie per un ammontare di 600.000 morti premature. Sono questi i dati allarmanti resi noti ad Haifa dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) riferiti al 2010 e specifici proprio sull’Europa.

Dal lavoro dell’Oms emerge che oltre il 90% dei cittadini europei sono esposti a livelli annui di polveri sottili al di sopra dei limiti imposti dalle linee guida dell’organizzazione sanitaria: proprio la qualità dell’aria outdoor ha rappresentato 482 mila morti premature nel 2012 per malattie cardiache e respiratorie.
Non da meno i numeri di morti premature a causa dell’inquinamento indoor: 117.200, cinque volte di più nei paesi a basso e medio reddito rispetto a quelle ad alto.

Ridurre l’inquinamento atmosferico è una priorità. Respirare aria sana è uno dei requisiti essenziali del nostro benessere.
Magari al momento possiamo fare poco per l’inquinamento outdoor, possiamo e dobbiamo fare di tutto per migliorare l’aria in casa e nei luoghi di lavoro. Come da Testo Unico della Sicurezza, gli impianti aeraulici devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute. La bonifica degli impianti aeraulici è indispensabile per la salute.

Fermiamoci a riflettere.

Allergie: che fare a casa?

casa a prova di allergieLe allergie respiratorie colpiscono anche in casa. Gli acari della polvere e le muffe possono, infatti, creare notevoli disagi alle persone allergiche, causando starnuti, naso chiuso e lacrimazione.

Secondo il comunicato stampa di marzo di Assosalute (Associazione Nazionale farmaci di automedicazione) il 16% degli italiani soffre di allergia. Se a questi si aggiungono quanti ne subiscono indirettamente il disagio primaverile, si ottiene che ben il 54% della popolazione è in qualche modo interessata al “fenomeno delle allergie primaverili”.

É importante quindi seguire alcune semplici regole sia per godersi al meglio queste giornate di primavera ma anche per vivere al meglio all’interno della nostra casa.
In particolare:

muffe: prediligono i luoghi bui e umidi, quindi occorre mantenere la casa asciutta riducendo al minimo l’accumulo di umidità;

acari: si riproducono nei cumuli della polvere, è quindi consigliabile ricoprire materassi e i cuscini con fodere anallergiche e scegliere mobili che non attirano polvere;

animali domestici: è importante ridurre la forfora degli animali domestici provvedendo alla loro pulizia.

condizionatori e deumidificatori: fare la manutenzione dei filtri e la pulizia delle condotte per evitare la formazione di colonie di acari, polveri, muffe;

pulizia della casa: disinfettanti, detergenti, sgrassanti, lucidi per mobili possono rilasciare sostanze chimiche irritanti quindi si raccomanda di arieggiare gli ambienti dove sono stati utilizzati questi prodotti.

Legionella: La piscina coperta di Muttenz (CH) chiusa 2 volte in un mese

piscina_chiusa_legionella

La piscina coperta di Muttenz è stata chiusa per la seconda volta per la presenza di legionella nell’acqua calda. Era già stata chiusa un mese fa e poi riaperta, dopo essere stata disinfettata, due settimane dopo.

Il trattamento però si è reso di nuovo indispensabile in questi giorni e al momento il Cantone e il Comune non sono in grado di dire quando il pubblico potrà nuovamente accedere alla piscina.

Tutto questo è frutto di una mancata prevenzione e di un piano di manutenzione ben compilato per la tutela della salute come stabilito dal Testo Unico della Sicurezza (D.Lgs. 81/2008).

Come procedere dunque:

  • videoispezioni delle condotte
  • campionamenti di polveri e liquidi (Linee Guida 2006) per determinarne quantità e cariche microbiologiche (tra cui la presenza del batterio del genere Legionella spp (Linee Guida 2000) verifica molto importante nel particolare contesto delle piscine)
  • misurazioni tecniche dei vari parametri di funzionamento (Accordo Stato-Regioni 2013).

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