Qualunque impianto di ventilazione, riscaldamento, condizionamento e climatizzazione deve essere manutenzionato da personale esperto con regolarità e secondo piani di manutenzione ben strutturati e studiati sulle reali esigenze del singolo impianto. Tutte le attività di manutenzione, sia ordinarie che straordinarie, devono essere ben codificate e registrate in apposito libretto di manutenzione.
Nelle “Linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva degli imapitni di climatizzazione” G.U. 03-11-2006 si fa esplicito riferimento alla figura del Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione e si richiede proprio a questa figura di prendere in esame le valutazioni degli esperti di Categoria A (tecnico dell’igiene) al fine di redigere un documento condiviso con prescrizioni specifiche e attività coordinate per il migliormanto continuo del piano di manutenzione ed eventuali attività correttive sull’impianto e/o gli ambinti serviti. Tra le situazioni più frequenti che si riscontrano eseguendo aprofonditi monitoraggi con Valutazioni del Rischio si ricordano:
depositi di particolato oltre i limiti consentiti | |
umidificazioni, soprattutto adiabatiche, non correttamente gestite che possono diventre fonti di rischio per Legionella o alre malattie trasmissibili attraverso gli impianti | |
dispositivi per la prevenzione incendi inceppati o fuori dalla compartimentazione | |
coibentazioni interne in forte stato di degrado | |
prese aria esterna vicine a fonti di inquinamento dell’aria (camini, torri evaporative, espulsioni di altri impianti, ….) | |
corrosione degli impianti | |
……
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Quelli sopra riportati sono solo alcuni esempi riscontrati nella realtà quotidiana di monitoraggi e controlli.
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