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Posts Tagged ‘impianti di climatizzazione’

Climatizzazione: tre progetti UNI in inchiesta finale

uni norma tecnica climatizzazione

Tre progetti di norma UNI riguardanti la climatizzazione degli edifici, sono in fase di inchiesta finale fino al primo giugno 2015.

Di competenza del CTI – Comitato Termotecnico Italiano, i tre progetti riguardano:

  • E0205A037: “Impianti aeraulici per la climatizzazione – Classificazione, prescrizioni e requisiti prestazionali per la progettazione e la fornitura”;
  • E0201E811 e E0201E813: “Riscaldamento e raffrescamento degli edifici – Dati climatici – Parte 1 e Parte 3.

Nel primo progetto UNI si definiscono la classificazione degli impianti aeraulici di climatizzazione a servizio degli edifici, la classificazione dei livelli di qualità dell’aria perseguibili mediante gli impianti di climatizzazione, le caratteristiche dei sistemi e dei componenti aeraulici, la definizione delle procedure relative alla richiesta d’offerta, all’offerta e alla fornitura degli impianti. Unitamente alla UNI EN 13779:2008 e alla UNI EN 15251:2008, sostituisce la UNI 10339:1995. Al link è possibile prendere visione della proposta di norma ed inviare al gruppo di lavoro eventuali commenti e proposte di miglioramento

Gli altri due progetti hanno un titolo comune in quanto rappresentano due parti della stessa norma. Nella parte 1 si parla di dati climatici convenzionali (medie mensili e anni caratteristici) necessari per la progettazione e la verifica delle prestazioni energetiche e termo igrometriche degli edifici, inclusi gli impianti tecnici per la climatizzazione estiva e invernale. Al link per commenti e proposte di miglioramento. Nella seconda si specificano metodi di calcolo e valori di riferimento per la determinazione di indici sintetici da utilizzarsi per la descrizione del clima di una località e per la classificazione climatica del territorio.  Al link per proposte di miglioramento e modifica. Sostituisce la UNI 10349:1994 e l’UNI/TR 11328-1:2009.

I progetti sono liberamente consultabili sul sito web dell’UNI.

Bonifica canali aria

bonifica canali aria

La bonifica dei canali aria è indispensabile per una corretta gestione igienica degli ambienti di vita e di lavoro. Tutti gli impianti e le apparecchiature come ad esempio split, cliamtizzatori, unità di ventilazione, … vanno pulite ed igienizzate periodicamente per mantenerle scevre da muffe, batteri, allergeni, polvere, ….

L’azione patogena svolta dai microrganismi infatti è principalmente di tre tipi:

  • azione infettiva
  • azione allergizzante
  • azione tossica

Fino a pochi anni fa si parlava solo di inquinamento ambientale all’esterno, in città o in zona industriale. L’interesse per la misura della contaminazione  dell’aria negli ambienti di vita e di lavoro si è particolarmente sviluppato negli ultimi venti anni. Questo interesse nasce dalla consapevolezza che i microrganismi aerodispersi abbiano potenziali effetti nocivi sulla salute degli individui: si pensi ad esempio ai morti per legionellosi o alle epidemie di influenza….. Prima di effettuare la bonifica dei canali aria è necessario svolgere un sopralluogo utile anche per raccogliere informazioni essenziali per poter stilare un piano di manutenzione programmata.

Il D.Lgs. 81/2008 da chiara indicazione in merito alla necessità di effettuare controlli e verifiche degli impianti aeraulici per la climatizzazione e per il condizionamento. Se gli impianti versano in condizioni igieniche degradate, il testo unico sicurezza indica chiaramente la necessità di eseguire le manutenzioni, pulizie e bonifiche del caso.

Nel momento in cui vengono riscontrate delle contaminazioni si procede con la bonifica dell’impianto attraverso le seguenti fasi:

  1. eliminazione di tutti gli agenti contaminanti riscontrati in fase di ispezione video
  2. bonifica dei canali aria attraverso l’utilizzo di sistema tutelato da brevetto di proprietà di ARIA SPA basato sull’azione dell’aria compressa e della contemporanea aspirazione del particolato asportato;
  3. nebulizzazione di un potente battericida per inibire la crescita di microrganismi.

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La Sindrome dell’Impiegato: mito o verità?

sindrome dell'impiegato

La Sindrome dell’Impiegato e Sick Building Syndrome (SBS), rappresentano due entità patologiche interscambiabili che colpiscono tipicamente il dipendente d’ufficio e sono causa di circa il 40% delle assenze dal lavoro.

Se mentre siete al lavoro soffrite di mal di schiena, mal di testa, crampi alla mano o difficoltà visive, ebbene forse siete affetti dalla sindrome dell’impiegato. L’alterazione del microclima, dovuto agli spazi chiusi, al sovraffollamento, e ai macchinari da ufficio, è alla base di queste patologie.

Dell’inquinamento Indoor se ne parla ancora poco, ciononostante il progresso tecnologico e legislativo in tale ambito ha avuto un notevole incremento negli ultimi 30 anni.

Si sa che la qualità dell’aria negli ambienti interni varia in funzione di molteplici fattori:

  • produzione di anidride carbonica con la respirazione, animali domestici, fumo di sigaretta, cibi e bevande;
  • Inquinamento di origine interna: detergenti, profumi per ambiente, videoterminali, fotocopiatrici/stampanti, condizionamento e riscaldamento;
  • Inquinamento di origine esterna: aria, smog, polvere, radon.

A questi bisogna aggiungere gli inquinanti chimici, biologici e fisici che sono irritanti, tossici e cancerogeni.

Il D.lgs. n. 81-2008, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, stabilisce che il datore di lavoro è obbligato a Informare, Formare e Addestrare il dipendente, nonché di provvedere al mantenimento del suo stato di salute per mezzo di controlli di routine presso il medico competente.

Ma come si può intervenire sul microclima?

Di microclima noi di Aria SpA ce ne intendiamo!

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Legionellosi: Italia 1.345 casi nel 2013

Il bilancio europeo della Legionellosi nel 2013 si è chiuso con un netto rialzo! A guadagnarsi il primo posto è stata proprio l’Italia con 1.345 casi registrati, seguita da Francia (1.262), Spagna (811), Germania (805), Olanda (308) e Regno Unito (331).

Il battere colpisce in media la fascia degli ultra 50enni e soprattutto si sesso maschile.

legionella

www.analisiacqua.org – fonte: Dr. Bénédicte Decludt-Janssens, InVS, colloque CSTB/RISE

Nella maggior parte dei casi (73%) la malattia è stata di origine comunitaria, associata a viaggi (19%), e di origine ospedaliera (8%), e si è verificata nei mesi più caldi, tra giugno e ottobre. In ognuno di questi mesi, si sono avuti 90 casi associati a viaggi, con un picco di 144 a settembre.

Come già sottolineato più volte da noi di Aria SpA, è importantissimo agire in un’ottica di prevenzione, controllando e manutenzionando periodicamente gli di impianti di condizionamento e reti di ricircolo acqua calda negli impianti idrico-sanitari, sanificandoli.

Come agire dunque:

  1. effettuare una valutazione del rischio dell’impianto;
  2. monitorare periodicamente gli impianti di climatizzazione;
  3. rivolgersi a personale specializzato per effettuare un piano di manutenzione mirato per la pulizia e la sanificazione degli impianti.

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Perchè prevenire è meglio che curare!

Prova di tenuta: verifica le prestazioni degli impianti di climatizzazione

Aria spa, prova di tenuta

Nella fase di posa in opera del sistema di canali aria, il test più importante da eseguire è la prova ti tenuta. Essa consiste sostanzialmente nel testare con l’analizzatore di tenuta tarato, la quantità di aria che viene “persa” dal sistema aeraulico.

Il risultato di questo test sono le classi di tenuta, che possono essere:

Classe A –

Le fughe d’aria delle UTA e nei locali tecnici con ventilatori devono essere almeno in Classe A. La Classe A è applicata anche alle canalizzazioni a vista negli ambienti in cui gli stessi canali garantiscono la ventilazione, e dove la differenza di pressione relativa all’aria interna (indoor Air) è inferiore a 150 Pa

Classe B  –

La classe B viene applicata a canali presenti in locali sprovvisti di ventilazione, a canali separati dall’ambiente da pannelli  (es controsoffitto), o canali posti in ambienti in cui viene fornita una ventilazione con una prevalenza superiore a 150 Pa

Classe C –

La classe C è applicata caso per caso. Per esempio, se la differenza di pressione è eccezionalmente alta, o se qualsiasi perdita può risultare pericolosa per la qualità dell’aria interna o per il controllo delle sovrapressioni, inclusi i locali tecnici.

Classe D –

La classe D è applicata in situazione veramente particolari

Secondo le norme tecniche di riferimento UNI EN 1507:2008, UNI EN 12237:2004, UNI EN 14239:2001 noi di Aria SpA eseguiamo il test e rilasciamo una dichiarazione tecnica contenete tutte le indicazioni a tempi e metodi di prova, strumentazioni utilizzate, circuiti testati, report.

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