In primavera la natura si risveglia. Ma purtroppo non solo lei.
Si apre la stagione dei pollini, aumentano i cambiamenti climatici che porteranno all’aumento delle temperature e a contribuire alla diffusione di una pianta fortemente allergenica: l’ambrosia. Possiede tra i più allergenici di tutti i pollini, ed è la causa principale della rinite allergica. Purtroppo negli ultimi anni la diffusione del polline nella zona della Pianura Padana è seriamente aumentata.
I dati sulle allergie sono ogni anno in netto peggioramento. Basta dire che quest’anno un cittadino europeo su due soffrirà di una qualche forma di allergia. I numeri parlano da soli:
- 113 milioni di persone soffrono di rinite allergica
- 68 milioni di persone soffrono di asma allergica
- 20 e il 30% della popolazione europea soffre di allergie respiratorie
Le reazioni allergiche sono lacrimazione degli occhi, difficoltà respiratorie e congestione nasale e sono provocate da alcune proteine presenti nei granuli pollinici.
Da non sottovalutare l’incidenza negativa dell’inquinamento atmosferico. I due gas serra più potenti coinvolti nel riscaldamento globale potrebbero aggravare i sintomi delle allergie primaverili: biossido di azoto (NO2) e ozono troposferico. Il fatto è che questi due elementi provocano dei cambiamenti nella struttura chimica degli allergeni, potenziandone l’impatto sull’organismo umano.
Attenzione: le allergie respiratorie “colpiscono” anche al chiuso. E’ importante dunque almeno negli ambienti indoor provvedere ad avere un buon ricambio d’aria, a tenere sotto controllo l’umidità relativa e a effettuare sistematicamente la pulizia dei filtri dell’aria.
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